mercoledì 17 dicembre 2014

Ponz musica&oltre: Stevie Ray Vaughan - Anima e sentimento.

Il post 0.1 come si potrebbe definire oggi giorno. Steve Ray Vaughan fa parte di diritto del "gotha" dei chitarristi blues di tutti i tempi. Texano di nascita, Steve Ray ha recepito nel milgiore dei modi la lezione dei grandi bluesman del passato e del grande Jimi Hendrix, proponendo un blues elettrico micidiale. Soprannominato l'hendrix bianco dal fratello jimmie Vaughan. Un suono travolgente, autoritario, invadente, grezzo e proiettato in avanti che lascia la band in evidente secondo piano, tipico di tutta la produzione SRV, imitatissimo e inimitabile allo stesso tempo (e, aggiungo da chitarrista, estremamente difficile da gestire in contesti più complicati del trio blues "senza fronzoli"). Nelle sue mani c'è il sentimento di quella magia stregata che riesce a perforarti l'anima ogni istante ascolti un suo disco o meglio ancora un suo live. Di lui ho ammirato e studiato i dischi, le chitarre, gli amplificatori, i pedalini, i vestiti, i tatuaggi, le macchine, il tocco, le donne, la vita. Di lui ho cercato mille informazioni,  insomma ogni qualsiasi cosa o traccia che era riconducibile a quel chitarrista texano che mi aveva stregato anima e cuore. La domanda che mi ponevo era sempre la stessa, volevo sapere a tutti i costi da dove nasceva quel suono. Ancora ricordo la prima volta che ascoltai un suo disco, da quel giorno la musica entrò dentro di me. La potenza e la magia che uscivano da quelle mani, decisi che dovevo suonare la chitarra, avevo 12 anni. Con "Texas Flood" trovai le chiavi di un mondo nuovo. L'album in questione fu inciso nel 1983 in pochi giorni, dentro uno studio a presa diretta e costo zero, senza spendere un centesimo. Lo aiutò Jackson Browne. I primi a notarlo furono Mick Jagger e David Bowie: dissero che uno così non lo avevano mai sentito. Dissero il vero. Stevie Ray incarnava il segno dell'umanità della musica. Il concetto che doveva emergere era quello dell'essere se stessi nella musica e nella vita. La chitarra per Stevie era l'estensione della sua anima, quella fender stratocaster del 59 con la tastiera in palissandro che comprò senza neanchè provare. Secondo una sua teoria era la chitarra che sceglieva il chitarrista e non viceversa. 

Scheda tecnica:

1) Chitarre
Per anni, ho studiato le chitarre che utilizzava e scavando tra migliaia di video, interviste e vari articoli, sono riuscito ad elaborare e ad arrivare alla conclusione che le chitarre che Possedeva erano: una Stratocaster del 57 che aveva avuto da suo fratello, una Strat dell'inizio degli anni 60 con una tastiera in acero che sopprannomino' "Lenny", la famosissima strat del 59 con delle modifiche al ponte e tasti (su questa strato cambiò i tasti, mettendogli dei tasti più grandi di una gibson) una Stratocaster del '60 con la finitura Fiesta Red, e una Strat del '64 gialla con un pickup DiMarzio sulla posizione del neck , che fu modificata da Charley Wirz.Ebbe anche diverse chitarre stile "Stratocaster" fuori serie di liuteria (costruite su ordinazione), comprendenti una Stratocaster di colore bianco con pickups a forma di stick di rossetto Danelectro e una Hamiltone con scritto il nome di Vaughan intarsiato sulla tastiera di ebano, che montava pickups EMG. Sebbene fu visto raramente suonare altre chitarre al di fuori di una Strat, Vaughan in vita sua fu possessore di parecchie altre chitarre elettriche, tra cui: una Gibson ES-335 del 1958, un modello Kay Barney Kessel, una Airline del '48, una coppia di Fender Telecaster e una Gibson Johnny Smith, che uso' in "Stan's Swang". La principale chitarra acustica di Vaughan fu una chitarra a risonanza National Duolian del '28, appartenuta , un tempo, a Blind Boy Fuller.Vaughan suonava con un pesante pick Delrin 0.43.Utilizzava corde "pesanti", preferendo la scalatura:0.13,0.15,0.19,0.28,0.38 , 058.  

2)Amplificatori
 Le scelte di Vaughan riguardo gli amplificatori furono un elemento chiave del suo potente e "spesso" tono. Sul palco, fece funzionare diversi amplificatori in parallelo con combinazioni che modifico' durante tutta la sua carriera.
Agli inizi degli anni 80, usava due combo 1x15 Fender Vibroverb del 63. Il Vibroverb fu uno degli amplificatori preferiti ed amati da Vaughan, e piu' tardi, durante la sua carriera, uso'una Vibroverb per potenziare un cabinet di uno speaker Leslie. Da alcuni video, ho notato che alla fine degli anni 80, uso' un paio di combi 4x10 Fender Super Reverb della meta'degli anni 60(secondo una mia ricerca riguardo varie interviste). Qualche volta, aumentava il setup del suo amplificatore con una testa da 150 watt di un Dumble Steel String Singer. Vaughan suono' anche con vari Marshalls, sia sul palco che in studio. Agli inizi degli anni 80, usava un combo 2x12 Marshall Club And Country. Durante la registrazione di "In Step", Vaughan suonò anche con diverse testate Marshall., comprendenti un JCM800 da 100 watt e 200 watt, un Marshall Major Super P.A. e dei Super Leads. I Majors erano collegati a cabinets Marshal da 4x12 e 8x10. Altri amplificatori usati nelle sessioni di "In Step" comprendono un Fender Twin del 62, un Fender Bassman 4x10 del 59, un Fender Harvard e un Magnatone. 


3) Effetti
Per quanto riguarda gli effetti, Stevie Ray Vaughan utilizzava pochissimi pedali. Il suo effetto preferito era un (ts9)Ibanez Tube Screamer, che uso' principalmente per aumentare il suo segnale degli assoli. I suoi altri pedali per gli effetti furono un Fuzz Face, una Octavia e un Vox wah-wah. Nello studio, uso' a volte due pedali wah-wah, un "Univibe" e un unita' Fender Vibratone per effetti Leslie. 

Il tutto era sintonizzato a due mani e un grande cuore che sprigionava un sentimento che ti investiva come fosse un treno in corsa. Cosi il mio primo articolo su questo Blog l'ho voluto dedicare a te caro Stevie, spirito libero e creativo. 

Mik.


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